LETTERA A BABBO NATALE – SEBASTIANO ZANOLLI

Un pò di tempo fa’ ho scritto una lettera a Babbo Natale…visti tutti i nuovi amici che si sono aggiunti mi sembra il momento opportuno per condividerla ed augurarvi delle Feste Buone… Grazie per tutte le opportunità che mi date….

Ciao Babbo Natale,
è un po’ che non parliamo noi due.
Diciamo che, per quanto mi riguarda, avevo perduto l’anima da qualche parte ed ero molto impegnato a cercarla alla pallida luce dell’accendino che la mia coscienza mi ha fornito.
Si sa, l’anima si perde ogni volta che si usa troppo o troppo poco e ritrovarla è un lavoro che mano a mano si procede con gli anni diventa via via più complicato.
Ma oggi parliamo di te.
Troppo tempo che non ci cerchiamo.
Troppo tempo che, come due vecchi commilitoni, non ci diciamo un po’ cosa è successo e cosa sta succedendo.
Soprattutto troppo tempo che non ti lascio la letterina delle mie richieste.
Già, credevi che mi fossi dimenticato. Ma perdere ogni tanto l’anima mica significa
scordare che Babbo Natale porta i regali.
Si vabbè, “se mi sono comportato bene”, ma ti assicuro caro Babbo Natale che mi sono comportato molto bene.
Domanda in giro se hai dubbi.
Ho sentito che ultimamente anche tu sei stato un po’ latitante.
Non deve essere mica facile accontentare tutti quelli che si comportano bene.
E in effetti sono sicuro che i 5 milioni di bambini che anche quest’anno sono morti di fame proprio i bravi non devono aver fatto.
A dire la verità hai fatto bene anche a non dare da mangiare ai loro parenti.
Di sicuro quegli 800 milioni di denutriti adesso capiscono che con Babbo Natale non si deve fare i furbi. Vedrai che l’anno prossimo saranno tutti allineati.
Come?
Non l’hai fatto di proposito? Te ne sei dimenticato? No. Non sono il solito polemico. Sono
solo obiettivo.
Babbo Natale non può dimenticare. Che Babbo Natale saresti? 2000 anni, dico 2000 anni, che fai questo lavoro e mi dici che per qualche motivo ti è sfuggito dall’agenda.
Perdonami Klaus ma non ti credo.
Ok, ok, non ti chiamo più Klaus che ti offendi e poi diventi intrattabile e mi strapazzi le renne.
Insomma è una questione di serietà professionale.
Va bene.
Passiamo ad altro. Non è che ti sei dimenticato anche di quelli li che adesso sono lì in guerra? Ce ne sono parecchie in giro. No, perché vedi, io sono sicuro che quasi tutti ti avevano chiesto di recapitare loro un po’ di serenità. Si, ho capito che hai ricevuto anche qualche richiesta di consegnare dei bei pacchettini di terrore ma almeno a Natale, dico io, non è che si deve sempre ascoltare tutti. Insomma dovrebbe esserti chiaro che è meglio portare un po’ di concordia piuttosto che seminare odio.
Si vede che tu non hai paura di prendere la metropolitana o l’aereo perché ti sposti in altro modo.
Mi stai proprio deludendo Nicola.
Nemmeno Nicola ti va bene.
Accidenti che permaloso sei diventato, eppure mi sembravi un brav’ uomo.
Avrei altre due curiosità però…
Cosa vuoi? Cosa ho fatto io di buono mentre tu eri fuori?
Beh mi sono dato da fare per fare quadrare le solite cose.
I miei interessi, i miei conti, le mie cose.
E’ mica semplice sai. Mi devo alzare un po’ prima ogni giorno, andare a letto un po’ più tardi ogni giorno.
Se sono contento?
Si certo. Insomma si, lo ero. E’ che ultimamente, vedi, negli ultimi mesi, forse anni, mi è spuntato un pensiero che mi logora piano piano.
No, non te lo dico. Dopo pretendi di fare lo psicologo e vestito così non sei credibile come psicologo.
Ok dai. Sai cosa? E’ che non capisco perché lo faccio. Perché faccio tutto quello che faccio.
Questa domanda mi consuma. Io la tengo a freno, la seppellisco sotto ore e ore di lavoro, hobby e shopping ma ritorna su come una palla di gomma nella vasca da bagno piena.
Come dici? Come va con gli altri? Gli altri chi? Potresti essere più preciso ? Non ti vedo da un secolo e già mi stai facendo innervosire. Di chi parli.
“Gli altri”.
Ascolta, non è che posso stare qui tutta la vigilia. O ti spieghi meglio o io vado che stasera devo scartare almeno 3 videogiochi nuovi.
Se io penso di essere virtuoso?
Cosa significa? Virtuoso, come Bocelli? L’ultima volta che hanno usato questa parola secondo me era presidente Einaudi. Sei antico Niklas…
Dai Babbo, scherzavo, no dai fermati, che ho davvero bisogno di capire.
Virtuoso significa che so come fare fronte alla pigrizia, all’egoismo, all’avidità, all’ambizione, alla vanità e all’impazienza che mi caratterizzano.
Accidenti, ne hai di tempo per ragionare mentre stai li in Lapponia nella casetta con gli gnomi.
Ed essere virtuoso significa cancellare quel buco nero di infelicità che mi pervade lentamente come un nero di seppia.
Dai sapientone vestito di rosso. Dimmi come si fa.
No, non è che mi innervosisco è che…si ! mi innervosisco quando mi criticano.
Aspetta però che prendo nota, chissà poi quando ti incontro di nuovo.

Allora…
1)Accettare la responsabilità di quello che mi accade.
2) Essere onesto prima di tutto verso me stesso.
3) Mettermi nei panni degli altri e provare compassione per le la loro
sorte.
4) Usare gentilezza nel trattare il prossimo soprattutto quando porta un peso.
5) Dimostrare amicizia e tolleranza a chi non conosco.
6) Seguire ciò in cui veramente credo.
Accidenti Babbo, che storia.
Mi vuoi dire che te la sei inventata tu?
A no? Che è una storia vecchia ma che non si racconta più ?
Che è stata seppellita dai reality?
Oscurata dai prestiti al consumo?
Lo sai che devo rivalutarti. Pensavo fossi un po’ rimbambito ma mi sa che hai toccato il punto giusto.
Ora mi sento molto poco virtuoso ma in prospettiva, visti questi punti, potenzialmente un po’ più felice.
Peccato averti incontrato solo oggi. Mi saresti stato d’aiuto già tempo fa.
A proposito ho qui la mia letterina dei regali.
Come? E’ meglio che me la tenga? Che ho già tutto in quei 6 punti?
Che i videogiochi che chiedo non mi riempiranno il buco? Che avrei fatto bene a chiedere qualcosa per…
E questa che mi lasci in mano cos’è?
La lista degli indirizzi dei bambini morti di fame, dei loro parenti denutriti, dei mercanti di morte e delle vittime ?
Cosa ne devo fare? Sono tanti.
Non vorrai che…
Come me li sono dimenticati io?
Non pensavo..
Che li conoscevo e li incontravo ogni giorno?
Non credevo…
Ma come io?
Io cosa c’entro?
Parlo troppo…faccio poco?
Si è vero potevo…ma…
Ehi Babbo Natale, dove vai? E’ tardi? Dai altri 2 minuti 2…
D’accordo, ciao, grazie.
Scusa per gli insulti, è il mondo che va così.
Casomai salgo io in Lapponia la prossima volta.
Ciao.

E tardi, stasera è Natale ma mi pare di tornare da un allenamento di pesi.
Non so, l’unica cosa che mi torna in mente è una frase che ho visto in coda ad un film…
Davvero era troppo tempo che non parlavo con Babbo Natale, devo farmi dare il suo cellulare… magari ha skype… boh…

Auguri dal cuore a voi e alle vostre famiglie.

Sebastiano Zanolli

 

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Pubblicato il dicembre 24, 2012 su AUGURI WINNERMANAGER. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 2 commenti.

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